In cosa consiste?
E’ l’intervento chirurgico che permette, grazie all’ introduzione di protesi sotto la ghiandola mammaria o sotto il muscolo pettorale, l’aumento di volume del seno. Dette protesi, come hanno provato gli studi più recenti non sono cancerogene (cioè non provocano tumori) né mutagene (non provocano cioè mutazioni a carico del DNA delle cellule) e neppure teratogene (non provocano alterazioni fetali).
FASE PRE-OPERATORIA
Le piccole incisioni chirurgiche possono essere effettuate o a livello del solco mammario o lungo la metà della circonferenza inferiore del capezzolo ( da ore 4 a ore 9 ) o per via transascellare. La scelta della tecnica da eseguire deve essere il risultato di un lungo colloquio con il paziente (consenso informato) che va capito in ogni sua sfumatura e soprattutto interpretato nei suoi desideri.
ESAMI PRE INTERVENTO E TERAPIA FARMACOLOGICA
Sospendere l’assunzione di farmaci contenenti acido acetilsalicilico (es: Alka Seltzer, Ascriptin, Aspirina, Bufferin, Cemerit, Vivin C, ecc…); eliminare o ridurre il fumo almeno una settimana prima dell’intervento. Normali accertamenti di routine: emocromo, ves, glicemia, transaminasi, creatinina, CPK, PTT, tempo di protrombina Elettrocardiogramma basale. Ecografia mammaria Assunzione di antibiotici per 5-6 giorni dal giorno precedente all’intervento. Assunzione di antinfiammatori per 10 giorni dal giorno dell’intervento.
TECNICA OPERATORIA
L’introduzione delle protesi avviene dopo la creazione di una tasca preparata sotto la ghiandola mammaria o sotto il muscolo pettorale a secondo dei casi clinici ( ipotrofia mammaria, ipoplasia mammaria, ptosi cutanea ) . Esistono diversi tipi di protesi a superficie rugosa (testurizzata) o liscia, con diverso contenuto (silicone, soluzione salina, olio di soia, idrogel), a singola, doppia o tripla camera, rotonde o anatomiche. Attualmente le più usate sono le protesi testurizzate, qualsiasi sia il loro contenuto, in quanto riducono al minimo quella che è la complicanza più importante nella mastoplastica additiva, cioè la contrattura capsulare.Un’emostasi accurata e la ricostruzione corretta e precisa dei piani profondi e superficiali risulta fondamentale per la riuscita estetica dell’intervento.
PERIODO POSTOPERATORIO
A seconda della costituzione della paziente, della tonicità muscolare e dell’elasticità cutanea, i risultati dell’intervento si cominceranno ad apprezzare circa dopo un mese, vale a dire man mano che il gonfiore si ridurrà, anche se non si dovrà mai dimenticare che il risultato definitivo sarà valutabile trascorsi sei mesi, cioè quando i tessuti si stabilizzeranno.
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