Gli anni pesano sulla pelle, che col tempo tende a cedere verso il basso per effetto della forza di gravità. Viso, gambe, braccia e decollété iniziano a mostrare piccole grinze antiestetiche, che però non sempre necessitano di un intervento chirurgico. Come intervenire in questi casi? La medicina estetica ha ideato appositamente per questo problema dei fili di sostegno che consentono un lifting non chirurgico.
COSA SONO?
I fili di sostegno con COG (“barbed thread“) sono dei fili in materiale riassorbibile PDO dotati di una serie di “destini”, o spinette, dette appunto COG.
Questi fili hanno un doppio effetto liftante, dato in primis dai destini, che si agganciano ai tessuti traendoli in direzione opposta alla forza di gravità, secondariamente dalla fibrosi che i fili stessi inducono nella zona in cui sono inseriti. La fibrosi è un processo che si innesca spontaneamente in presenza di un corpo estraneo: l’organismo riconosce il filo come “intruso” e lo ricopre di nuovo tessuto, stimolando la produzione costante di cellule, collagene e altre sostante che rendono naturalmente la pelle più soda e levigata. L’effetto perdura quindi anche in seguito al riassorbimento dei fili.
Indicato per chiunque abbia poco tempo e un cedimento iniziale della pelle, il trattamento non presenta controindicazioni. È un’ottima soluzione anche per chi, dopo un lifting tradizionale, necessiti di un ritocco.
COME FUNZIONA IL LIFTING CON BARBED THREAD?
Esistono due tipi di fili barbed: quelli unidirezionali, con spinette posizionate tutte nella stessa direzione, e quelli bidirezionali, con le spinette che a una determinata altezza cambiano direzione, permettendo una maggiore trazione. Ciò consente di scegliere il tipo di filo più indicato in base alla ptosi, ossia al grado di lassità della pelle del paziente.
Inoltre è possibile adottare due diverse tecniche di inserimento, che consentono di modulare ulteriormente la trazione in base ai risultati che si vogliono ottenere e al tipo di svuotamento cutaneo che il paziente presenta. Nel primo caso il filo ha un solo punto per l’ingresso e per l’uscita, nel secondo invece il filo viene inserito in un punto e fatto fuoriuscire da un altro, secondo un determinato vettore gravitazionale.
L’anestesia è locale e la durata dell’intervento è brevissima, così come i tempi di recupero.
I VANTAGGI
Il primo vantaggio del cosiddetto “lifting della pausa pranzo” è il tempo: questo mini-lifting può infatti durare da mezz’ora a un’ora in base al numero di fili necessari e alle zone da trattare.
Senza anestesia e senza bisogno di una sala operatoria, i costi del trattamento sono sicuramente più bassi rispetto a quelli di un lifting tradizionale o di un lifting con fili di sospensione non riassorbibili.
L’altro elemento importante, che porta molte persone con poco tempo libero a preferire questo trattamento, è il tempo di ripresa: lividi e gonfiore sono minimi, a volte invisibili e risolvibili in pochi giorni, non si necessita di materiali di supporto nei giorni successivi all’intervento e l’unico accorgimento da adottare è di evitare il riposo in posizione prona per qualche giorno.
Chi ha una pelle molto sottile potrebbe notare inizialmente delle lievi increspature nelle zone in cui sono stati inseriti i fili, che si risolveranno in pochi giorni.
Se l’effetto, dopo un certo periodo, dovesse diminuire, è possibile inserire nuovi fili aumentando ulteriormente la tensione.